Potrebbe sembrare un’affermazione un po’ con qualunquista, ma in Italia spesso si ha la sensazione che i cantieri siano spesso fermi. Purtroppo, è effettivamente così perché gli oltre 23.000 cantieri aperti attualmente rischiano la chiusura per diverse problematiche.

Perché i cantieri sono a rischio

Infatti, i problemi sul tavolo sono davvero numerosi. Il primo riguarda soprattutto la lentezza dei rimborsi previsti. Anche quando arrivano oltre un anno e mezzo dopo, molte imprese rinunciano a presentare la richiesta per i fondi per accedere ai fondi compensativi a causa della complessità e della burocrazia prevista. A queste due problematiche se ne aggiunge una terza che ha a che fare con la copertura solo parziale delle compensazioni previste per l’aumento dei costi dei materiali da costruzione e anche dell’energia. Per riassumere in poche parole, le compensazioni arrivano tardi e coprono solo in parte le spese necessarie lasciando le imprese senza fondi per acquistare i materiali e pagare gli stipendi agli operai.

Per fortuna, l’attenzione a tutte queste problematiche è cresciuta con lo studio dei piani da presentare per ricevere i fondi del PNRR. Tuttavia, a soffrire di più sono soprattutto i cantieri già attivi e precedenti al piano nazionale di ripresa e resilienza che sono stati possibili anche grazie all’uso di scanner 3d. Sebbene sia stato previsto un impianto normativo solido per rivedere i prezzari, ciò purtroppo non significa rimborsi automatici e veloci come invece avviene in tanti altri paesi europei. Invece, sono state previste ulteriori procedure e documentazioni da presentare per presentare la richiesta di compensazione e accesso al fondo.

I problemi per il futuro

La complessità delle procedure previste fa sì che molte imprese appaltatrici rinuncino mandandole però in grave rischio economico. Coprire gli extra costi per gli appaltanti risulta quindi un problema impellente che deve affrontare il governo da poco insediatosi. Si dovrà quindi provvedere il prima possibile a gestire le procedure e tutte le domande di accesso ai fondi di compensazione senza contare che i prezzi dovranno essere ulteriormente rivisti in base all’andamento dei costi e dell’inflazione.

Di Editore